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Testo e Musica di Francesco Saverio Mongelli

Come due treni che si sfiorano
e si accarezzano le guance,
io ti penso smarrito,
resto immobile, atterrito.
Quando sorridi e mi guardi
la mia mente si scioglie nel sole,
un girasole mi tocca le spalle,
un sussurro dentro la pelle.

E stropicci gli occhi
come le stelle,
il trucco sbiadito,
un sogno svanito.

Ma il mio cuore ora dice di no
all’ennesimo grido d’amore,
io mi chiudo dentro l’oblò
così dal mare mi vedrai arrivare
e sembra quasi di stare in un film,
aspetta il ciak e comincia a nuotare.

Perdersi, sempre e per sempre,
nella stanza di un violino,
ho perso l’anima, l’hai trovata,
l’ho lasciata sul tuo comodino.
Il mezzogiorno sembra quasi arrivato,
prendi il sorriso che ti porto in un posto.
La mezzanotte è un mostro incantato,
stammi vicino che ho paura del fato.

E stropicci gli occhi
come le stelle
che deludono,
senti come lacrimano.

Ma il mio cuore ora dice di no
all’ennesimo grido d’amore,
io mi chiudo dentro l’oblò
così dal mare mi vedrai arrivare
e sembra quasi di stare in un film,
aspetta il ciak e comincia a nuotare.

© 2019

Pubblicato da Francesco Saverio Mongelli

Classe 1997, barese. Autore di canzoni, poesie, saggi, articoli. Musicista e scacchista, appassionato anche di antimafia, attualità, giornalismo, arte e cinema.