GIOVEDÌ

Testo e Musica di Francesco Saverio Mongelli

Quanto ti ho atteso,
pensavi fossi offeso.
Aspetto che tu salga, giuro,
fa che io non svenga.
E canti da contralto,
mio Dio cos’è che sento?
Mi porti via nel vento.

Lezione col sorriso,
il profilo del tuo viso.
In giro a piedi stretti,
la corsa sopra i tetti.
E poi cascare giù,
nel mio respiro, giuro,
ci sei tu.

È fuorigioco
quando baci spesso
senza farci poi del sesso.
Il fumo dei tuoi jeans
si perde un po’
ma c’è Martins che fa goal.

Piuttosto dimmi
che cosa resti a fare,
vuoi farti perdonare?
No…
E allora muori,
affoga nei liquori,
sono meglio i calciatori.

Quanto ti ho atteso,
adesso sei un peso.
Vederti i giovedì,
vado mercoledì.
Ridi come un’oca,
la fiamma è ormai fioca.
Passatemi la coca.

Finita la lezione
ripenso a quel coglione.
Saluto un po’ di fretta,
ridammi la maglietta.
Accendo la lambretta,
spegni quella sigaretta.
Quanto cazzo sei perfetta.

È fuorigioco
quando baci spesso
senza farci poi del sesso.
Il fumo dei tuoi jeans
si perde un po’
ma c’è Martins che fa goal.

Piuttosto dimmi
che cosa resti a fare,
vuoi farti perdonare?
No…
E allora muori,
affoga nei liquori,
sono meglio i calciatori.

© 2018

Pubblicato da Francesco Saverio Mongelli

Classe 1997, barese. Autore di canzoni, poesie, saggi, articoli. Musicista e scacchista, appassionato anche di antimafia, attualità, giornalismo, arte e cinema.