RITUZZA

Testo e Musica di Francesco Saverio Mongelli

Canzone liberamente ispirata alla figura di Rita Atria (1974-1992), testimone di giustizia e vittima di mafia

Camminavi a testa alta per le vie di Partanna
fiera di un padre ai tuoi occhi onesto e coraggioso.
Amato e rispettato da una parte del paese che non lo tradirà.

Amavi tanto tuo fratello, un po’ meno la tua mamma.
Da lui ricevevi informazioni su questioni segrete
che ti son servite per vendicare tuo padre e tuo fratello.

A 17 anni dici “Basta!” e cominci a parlare,
con tua cognata Piera decidete di denunciare.
Corri Rita, grida al mondo le tue verità,
sventola bandiere di giustizia, di pace e di libertà.

Scrivevi storie e pensieri su dei diari
divenuti utili per poi ricostruire la realtà
grazie ad un grande magistrato di cui ti sei fidata.

Ora che lui è morto la tua vita non ha più senso.
Mancherà a tutti, perfino a chi lo detestava.
A noi giovani ha dato il compito di lottare.

«È bello morire per ciò in cui si crede.
Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore una volta sola».
«Parlate della mafia. Parlatene alla radio,
in televisione, sui giornali. Però parlatene».

© 2015 – Canzone liberamente ispirata alla figura di Rita Atria (1974-92), testimone di giustizia.

Pubblicato da Francesco Saverio Mongelli

Classe 1997, barese. Autore di canzoni, poesie, saggi, articoli. Musicista e scacchista, appassionato anche di antimafia, attualità, giornalismo, arte e cinema.