TESORO

Testo e Musica di Francesco Saverio Mongelli

Sbatti la porta,
porti addosso
il mio sguardo
che non guardi
ma che si appiccica
su di te e in me
s’accende l’intelletto,
eroso, è penoso,
stramazzato
al centro
del tempo crucciato
e vive nell’incerto
delle aspettative
e suda, giuda.

Morirei
per quelle labbra
senza parole,
perché non parli,
non sai più parlare,
non sai più che dire
da quando mi hai
visto nudo sotto la neve
a sciogliermi
tra i brividi
che mi scorrevano addosso
fino all’osso
quando ti sognavo
ma non c’eri
e non ti importavo.

Ho pagato
la tua assenza
senza debiti
e assegni
ma con i segni della pelle
che sfioravano
le dita femminili
delle altre
che chiamavo
col tuo nome
e ci scherzavo
ma loro non capivano
che non scherzavo affatto
quando, fatto, sulla strada
le scopavo e tra le rose
ti pensavo.

Lo so che
hai degli occhi bellissimi,
color nocciola,
è sempre sola
la speranza
quando aspetti
con pazienza
il sole che non sorge mai
e mai t’arrendi
perché poi piangi
e vivi col rimorso
che se avessi dato
un morso a quella mela,
come Eva,
forse adesso
non saresti qui.Sai, anche il cielo
mi volta le spalle
e spalle al muro
tengo il conto
di quant’è duro
il futuro
se non sei con me
perché in me s’accende
una congèrie di pensieri
che, oggi come ieri,
mi affossano
e nella fossa
io più scavo
e più non trovo
quello che cercavo.

Hai deciso di sparire,
di non rispondermi più
ma più fai così e più cose
mi verrebbero da chiederti
se ci trovassimo in un bar,
in fondo al mare, a danzar
come Roberto tra le bolle,
bollicine,
son più vicine le stelle
quando mi guardi
e tra gli sguardi
mi batte il cuore a crepapelle.

© 2018

Pubblicato da Francesco Saverio Mongelli

Classe 1997, barese. Autore di canzoni, poesie, saggi, articoli. Musicista e scacchista, appassionato anche di antimafia, attualità, giornalismo, arte e cinema.